Colliri steroidei e uveite: azione terapeutica ed effetti collaterali

 

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I colliri steroidei rappresentano il principale trattamento per curare l’uveite, alleviare i sintomi e ridurre l’infiammazione, e sono anche l’unico modo per intervenire sugli attacchi lievi di questa malattia.

L’obiettivo di questa tipologia di colliri è alleviare il dolore e il disagio agli occhi causati dall’uveite riducendo l’infiammazione.

La loro azione terapeutica mira a scongiurare la perdita permanente della vista o qualsiasi complicazione (edema maculare, cataratta, distacco della retina).

Il rischio di perdere la vista si verifica anche se il trattamento con questi colliri non viene prescritto in modo tempestivo o se sopraggiungono complicanze.

Gli steroidi possono talvolta essere somministrati per via orale o per iniezione (intorno all’occhio): in questa guida, ci occuperemo esclusivamente di colliri steroidei.

 

 

Che cos’è l’uveite

Prima di descrivere l’azione specifica dei colliri steroidei, spieghiamo brevemente che cos’è l’uveite.

E’ un’infiammazione del tratto uveale dell’occhio costituito da iride, corpo ciliare e coroide che può estendersi alla retina, nervo ottico, vitreo e sclera.

L’uveite può insorgere improvvisamente (acuta), essere di lunga durata (cronica) o ricorrente (recidivante).

A seconda delle parti del tratto uveale colpite può essere classificata in anteriore, intermedia, posteriore o panuveitis (per quest’ultima, l’infiammazione coinvolge l’intero tratto uveale).

 

L’uveite si manifesta, a seconda della parte colpita, con i seguenti sintomi che interessano l’occhio:

  • dolore (non sempre si verifica);

  • arrossamento;

  • fotofobia;

  • visione vaga o perdita visiva temporanea;

  • mal di testa;

  • occhio acquoso;

  • cambiamento di forma della pupilla;

  • campo visivo ridotto.

 

Per la metà dei casi di uveite, non sono note le cause specifiche; in altri casi, si tratta di cause associate a diverse patologie come malattie autoimmuni ed infiammatorie, infezioni, lesioni agli occhi o tumori. 

 

 

Effetti collaterali dei colliri steroidei

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Sono colliri steroidei i colliri prednisolone e desametasone che agiscono in maniera mirata.

Pur essendo molto efficaci, possono causare effetti collaterali a volte anche gravi come l’ulcera sulla cornea dell’occhio che arreca dolore e può condizionare la visione.

L’uso prolungato del collirio steroideo può rendere opache le vostre lenti (in caso di cataratta) o provocare il glaucoma (l’aumento della pressione dell’occhio), diabete, osteoporosi, disturbi del sonno o dell’appetito.

Sarà l’oculista a prescrivere la terapia più adatta per curare l’uveite controllando costantemente la situazione.

Il paziente va considerato in base all’età, ad eventuali allergie di cui soffre, alle terapie sistemiche in atto. Allergie e comorbidità sistemiche gravi sono controindicazioni assolute (esempio: metotrexate o epatopatia cronica).

Soggetti in terapia cortisonica tendenti all’aumento della pressione intraoculare non dovrebbero essere trattati con colliri steroidei.

 

Terapia con colliri steroidei

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L’uveite, come abbiamo accennato, può essere trattata attraverso varie vie di somministrazione: topica (con l’impiego di colliri steroidei), sistemica (per via orale, endovenosa, intramuscolo) oppure locale (iniezioni sottocongiuntivali, intravitreali, peribulbari, ecc.).

E’ fondamentale scegliere la terapia più adatta in funzione di alcuni fattori determinanti: l’eziologia (se infettiva o no), la classificazione anatomica, la lateralità dell’area coinvolta, la patologia associata all’uveite o meno, gli effetti collaterali del farmaco prescelto.

I colliri steroidei sono usati con successo nei casi di uveite anteriore idiopatica isolata e non particolarmente complicata (bilaterale o monolaterale).

Viene somministrato il collirio steroideo costantemente e frequentemente; in base alla risposta dell’infiammazione, ovvero in caso di risposta positiva al farmaco, il dosaggio e la frequenza verranno eventualmente e progressivamente ridotti fino a stabilire un dosaggio minimo di mantenimento oppure la sospensione (in caso di risoluzione dell’uveite).

Di solito, in abbinamento ai colliri steroidei, viene associato un collirio midriatico per ridurre eventuali rischi di sinechie posteriori.

Nei casi di uveite intermedia, posteriore o di panuveite, i colliri steroidei non consentono di intervenire adeguatamente nei tessuti intraoculari colpiti.

In tal caso, il ricorso al collirio steroideo dipenderà dalla presenza di una patologia associata ed alla lateralità dell’uveite.

 

Colliri multidose e monodose: quale scegliere?

Il collirio è un farmaco liquido utilizzato per la cura degli occhi.

Si applica somministrando gocce direttamente in sede oculare e contiene varie sostanze medicamentose per il trattamento di diverse patologie dell’occhio.

Viene commercializzato in flaconcini multidose (da usare al massimo per 4 settimane dall’apertura) o in contenitori monodose. Questi ultimi, i colliri ‘usa e getta’, sono i più consigliati in quanto contengono conservanti meno attivi e, quindi, a minor rischio di effetti collaterali.

Tra i conservanti più usati nella preparazione di colliri, ricordiamo il cloruro di benzalconio (che può provocare la cheratopatia) e il Timerosal a base di clorexidina, mercurio e clorobutanolo.

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